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Dati, statistiche, interpretazioni per un documento che si annuncia davvero interessante, frutto delle prime interviste del progetto In-Age ad anziani soli di tre regioni: Lombardia, Marche e Calabria. Giovedì 21 novembre il report “La solitudine dei numeri ultimi” verrà presentato e discusso davanti a una platea di stakeholder nazionali. Qui riportiamo solo un primo messaggio che troveremo dentro il report, che si compone di testi e diverse infografiche.

ANZIANI SOLI È EMERGENZA SOCIALE.
IN ITALIA SONO IL 40% DEGLI OVER 74. LA RADIOGRAFIA DELLA RICERCA IN-AGE
Una nuova emergenza sociale si è diffusa silenziosamente nel nostro paese: la presenza massiccia di persone anziane (over 74) che vivono sole. Sono 2.5 milioni di persone, pari al 4% circa della popolazione complessiva, che rappresentano  il 40% delle persone oltre 74 anni di età. Le proiezioni demografiche dicono che diventeranno 3,6 milioni nell’arco di 25 anni (2045) e che, a quel punto, rappresenteranno il 6% della popolazione complessiva. «La ricerca è stata condotta dal progetto In Age – dichiara Costanzo Ranci, coordinatore del progetto In Age e docente al Politecnico di Milano -, un’equipe multidisciplinare di sociologi, gerontologi ed urbanisti, attivi in tre diverse regioni (Lombardia, Marche e Calabria)». «Vivere in casa propria la vecchiaia – prosegue Ranci – rappresenta un sogno per gran parte degli italiani. Sono infatti poche le persone che cambiano l’abitazione quando raggiungono un’età molto avanzata: sono poche non solo le ri-coabitazioni (ovvero, tornare a vivere con un figlio o una figlia), ma anche i trasferimenti in residenze per anziani. La casa di riposo è vista infatti come un ripiego, quando le condizioni di salute non consentono di trovare altre soluzioni. Si tratta inoltre di una soluzione assai costosa, se non proibitiva per gran parte del ceto medio anziano del nostro paese».

Tutto il report sarà pubblicato su queste pagine il 21 novembre, giorno del meeting ad Ancona.

Il progetto In-Age è finanziato da Fondazione Cariplo (grant n° 2017–0941).