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IN-AGE, LA CAMPAGNA

In -Age ha fra i suoi compiti di progetto quello di immaginare una campagna di sensibilizzazione finale sull’ageing in place, a partire dai bisgoni che abbiamo analizzato. I temi e le scoperte della nostra ricerca sono molti e così abbiamo pensato di creare una campagna multi-soggetto, che presenta diversi touch-point.

Con Marco Pea di Studio 48’ abbiamo così creato dei formati grafici che recepissero un claim spesso provocatorio, un sommario che iniziasse a chiarire i contorni dei temi che abbiamo preso in analisi e, infine, una parte più discorsiva che ci permette di restituire in breve il senso della nostra ricerca.
I soggetti che abbiamo scelto, gli argomenti su cui porre l’accento, sono sei.

  1. La solitudine
  2. La fragilità: famiglia e connessioni
  3. Chi si occupa degli anziani fragili?
  4. Creare reti e connessioni
  5. Barriere architettoniche e interventi che non ostacolino la fragilità
  6. Il digital divide

Uno dei temi più presenti nelle oltre centoventi interviste realizzate in aree geografiche differenti fra Nord, Centro e Sud del Paese e nel lavoro di ricerca che abbiamo portato a compimento è quello della solitudine. Partiamo da qui!

SIAMO TANTI, SIAMO SOLI
2,5 milioni di persone over 74 vivono da sole: per loro è la soluzione preferibile. Per alcuni, però, può diventare una trappola. E si resta soli.

COSA FARE:

Keyword: #sentinelle #socialità #cura #rete #welfare

Invecchiare a casa è considerata la soluzione ideale da gran parte delle persone del nostro Paese. Anche quando si è o si resta soli ed emerge una certa fragilità fisica. I vantaggi sono molti: mantenere le abitudini e le consuetudini del passato, dare continuità alle relazioni sociali e familiari, conservare il controllo sulla propria vita, risparmiare i soldi necessari per pagare una casa di riposo.

La ricerca In-Age mostra, tuttavia, che una quota significativa degli anziani soli soffre di un forte rischio di isolamento sociale. Ben il 13% degli anziani soli dichiara di non incontrare mai persone, inclusi i familiari. Il 34% dichiara che gli incontri sono meno frequenti di quando desiderato. Le relazioni sociali significative sono spesso appese a fili sottili, rappresentati da una o due persone al massimo. La scomparsa, o l’allontanamento, di queste persone, fa spesso scattare un bisogno di supporto, che rende manifesta tutta la fragilità che il vivere soli a casa spesso comporta.

La solitudine colpisce soprattutto chi ha una mobilità ridotta, chi non ha figli o amici residenti in prossimità. Essa presenta un doppio aspetto: da un lato implica l’assenza di un aiuto significativo per i compiti più gravosi, ma comunque necessari, della vita quotidiana; dall’altro è un motivo in sé di sofferenza psicologica e di disagio esistenziale